Colloqui Fiorentini
“Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più.
(…)”.
Pier Paolo Pasolini, “Il pianto della scavatrice”.
100 studenti e 7 docenti dell’IIS PONTECORVO hanno partecipato anche quest’anno a “I Colloqui Fiorentini”, convegno di letteratura italiana che si è tenuto a Firenze, alla fine di febbraio. È questo un progetto, accreditato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito tra gli eventi più significativi di promozione delle Eccellenze.
L’esperienza vissuta a Firenze, attraverso la conoscenza dei testi di Pasolini, si è rivelata anche quest’anno un avvenimento di conoscenza, di scoperta, di amore per la cultura e per l’essere umano; un’esperienza di crescita intellettuale e umana.
La Dirigente Scolastica, Dott.ssa Lucia Cipriano, che ha da sempre sostenuto questo progetto, ha affermato con l’entusiasmo e la professionalità che la caratterizzano: “Sono otto anni che l’Istituto di Pontecorvo partecipa, e questa è la settima volta che vince con una menzione d’onore nella sezione narrativa. Giulia Greco, Sofia Santone, Lara Spisani, Lorena Giacomobono e Piergiorgio Narducci del Liceo Scientifico, Linguistico e delle Scienze Umane di Pontecorvo, coordinati dal referente, prof. Diego Picano, si sono aggiudicati il premio nazionale con un racconto, ispirato all’opera dello scrittore di Casarsa, dal titolo “Sei volato via”.
Tra duecento lavori, pervenuti da tutte le scuole italiane, è stato scelto questo racconto per la raffinatezza del contenuto e della forma con cui è stato elaborato!”.
Il progetto de “I Colloqui Fiorentini” - continua la Dirigente Scolastica -inizia tutti gli anni a ottobre con un corso extracurricolare, tenuto dal prof. Diego Picano e dalla prof.ssa Elisa Canetri, per imparare a conoscere l’autore e se stessi attraverso il confronto con i testi letterari”.
I ragazzi dell’istituto di Pontecorvo si sono rivelati vincenti non solo per l’elaborato premiato dalla commissione e per i diversi lavori inviati al concorso, ma anche per quello che hanno visto e vissuto nella tre giorni dei Colloqui.
Docenti e studenti hanno sperimentato che “le cose eterne non sono quelle imparate a memoria, ma quelle che più somigliano alle vocazioni che sono in lui (per esempio, quelle che gli si presentano mentre gioca): la passione a creare, la curiosità, l’impulso a impadronirsi”. (Pasolini, “Scuola senza feticci”).
Insomma, hanno imparato che la letteratura non serve a fare interrogazioni ma interrogativi, perché solo chi pone domande accurate riceve poi risposte dalla vita.
La società dei consumi dell’epoca di Pasolini e dei nostri tempi non potrà mai cancellare l’io che pone domande alla realtà; non potrà mai eliminare la libertà dei nostri ragazzi e l’entusiasmo di scoprirsi uomini, attraverso la lettura dei testi di uno scrittore e quindi grazie ad un progetto culturale come questo.
Ultima revisione il 02-03-2025